ROMAGNESE. Il giardino alpino di Pietra Corva apre quando non ci sono
i turisti, chiude quando arrivano. Non è uno scherzo, è la scelta
dell’amministrazione provinciale che, «con imbarazzo» ammette un
dipendente, ha comunicato i «nuovi orari» della struttura: per farla
breve, chiusa il sabato e la domenica. Immaginiamo la scena: alle 9.15
del mattino di martedì uno dei due dipendenti apre il giardino. Non
arriva nessuno, ovviamente, chiude alle 12. Il martedì e giovedì riapre
anche alle 14.45, non arriva nessuno, chiude alle 16.30. Poi, il sabato e
la domenica, quando i turisti ci sono per davvero, il giardino serra i
cancelli. Una vicenda a dir poco imbarazzante se si pensa che la
Provincia ha inserto Pietra Corva in tutti gli itinerari turistici, a
cui si aggiunge l’applicazione dello stesso orario allo Iat, l’ufficio
del turismo che, ligio alla new wave della Provincia, avrebbe
rischiato di chiudere se non si fosse trovata una soluzione con una
cooperativa. Una spiegazione ufficiale di tutto questo non c’è.
L’assessore alla partita, Michele Bozzano, non risponde al telefono,ma
intanto il nuovo orario è iniziato. E ieri il giardino era chiuso.
E
non è neppure una questione di costi. Infatti, i due dipendenti
provinciali assegnati al giardino, uno residente a Romagnese, l’altro a
Brallo, avevano un orario personalizzato, in modo da poter lavorare
sempre nei festivi in estate. Ma qualche dirigente, anzi, qualche
assessore a quel che si dice, ha pensato bene di uniformare tutti gli
orari estivi, in presenza, si racconta, di troppe “personalizzazioni”.
Senza pensare, però, che a volte sono indispensabili. Come a Romagnese.
Il sindaco Aurelio Bramanti definisce «incredibile e illogica la scelta
di rendere inaccessibile il parco il sabato e la domenica». E anche
sbagliata economicamente, aggiungiamo, poiché l’incasso nel 2013 era
stato di circa 1000 euro. In gran parte ottenuto la domenica.
fonte:provinciapavese
fonte:provinciapavese
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