mercoledì 6 gennaio 2016

Passo e Monte Penice Nozioni di botanica e geologia

 Passo e Monte Penice Nozioni di botanica e geologia

E' un antico passo che collega la Valle Staffora con Bobbio. Il Passo Penice si trova a 1.149 m slm ed è stato per molto tempo la meta preferita per il turismo locale estivo e invernale.

Il Monte Penice raggiunge i 1460 m slm, dal santuario di vetta si può osservare parte dell'Arco Alpino e i monti della Val Trebbia oltre la Pianura Padana
Il monte era considerato sacro dai Liguri, e quì venne ritrovata una statuetta del re Cicno (cigno) venerato dalle popolazioni locali.
La fondazione del santuario dedicato alla Madonna risale al VII secolo e più esettamente nel 627, ad opera del successore di San Colombano dell'abbazia di Bobbio (morto nel 615). L'edifico fu inizialmente in legno, utilizzando i tronchi e il legname reperito sul posto. Fu poi costruita una parte in muratura intorno all'800 e continuamente ricostruita tra gli alti e bassi degli eventi storici.
In passato tutte le montagne circostanti, compreso il monte Penice, erano coperti da fitte foreste di alberi enormi, come testimonia il ritrovamento, nel corso di uno sbancamento di un'antica frana per la costruzione di una strada, dei resti di grandi tronchi di faggi, abeti ed altre essenze indigene, rimasti inglobati nel terreno franato.
In seguito i prati e i versanti sono stati adibiti al pascolo con relativo disboscamento.
Le attuali coperture boschive su Monte Penice e sul vicino Monte Alpe sono impianti artificiali di conifere tra cui abbiamo il pino nero e il pino silvestre,
La vegetazione attuale comprende anche faggio,nocciolo,carpino,abete bianco e rosso e larice.



La geologia del Monte Penice è particolare: è costituita da rocce chiamate argilla scagliosa, accompagnata da serpentini tipici della zona di Bobbio.




La roccia è simile ad un'arenaria ma di struttura più fine. Addirittura in località Santa Maria di Cà de' Brugnoni esisteva una cava di pietra litografica usata per la stampa.
La struttura del Monte Penice, è detta flisch del Monte Penice.
I flysch sono i classici sedimenti torbiditici, costituiti tipicamente da alternanze cicliche di livelli di arenaria, di argilla o marna, di calcare pelagico, che costituiscono unità stratigrafiche talora di notevole spessore. I fossili presenti nelle torbiditi sono molto spesso risedimentati (cioè derivati da sedimenti più antichi o precedentemente depositatisi in diverso ambiente e successivamente coinvolti nei fenomeni franosi).

Flisch del Monte Penice è una unità torbiditica (vista come sola litofacies) con alternanza di calcari marnosi, calcari e marne chiare di età Paleocene superiore-Eocene medio.
Originariamente il flisch fu suddiviso in un membro inferiore  denominato "calcare e argilla di S.Maria" e uno superiore detto "albarese del Penice".
A seguito il calcare di S.Maria venne considerato una litofacies costituita da calcari micritici bianchi e grigiochiari e da marne, in strati spessi e peliti scure non carbonatuche in strati sottili.
Localmente si alternano livelli di arenarie micacee fini e di siltiti grigio scuro.
Nella parte alta della formazione si ha una litofacies di argilliti nere o brunastre.

Il Flisch di Monte penice è quindi un deposito torbiditico prodotto da flussidiluiti di grande volume.
La marna è una roccia sedimentaria, di tipo terrigeno, composta da una frazione argillosa e da una frazione carbonatica data generalmente da carbonato di calcio (calcite) CaCO3 , oppure da carbonato doppio di magnesio e calcio (dolomite) [MgCa(CO3)2]. Nelle marne tipiche la percentuale di carbonato di calcio va dal 35% al 65%; al di sopra e al di sotto di questi valori si hanno termini transizionali a calcari (o dolomie) per alti contenuti di carbonato, oppure ad argille per bassi contenuti di carbonato. Questo tipo di roccia deriva da sedimenti fangosi, di origine prevalentemente marina, sedimentati in condizioni di bassa energia del mezzo.
La componente argillosa si depone per lenta decantazione di particelle d'argilla (dimensioni inferiori a 0,0625 mm).
La componente carbonatica può essere originata dalla precipitazione di sali o dalla deposizione di particelle organogene, derivate cioè da resti microscopici di organismi a scheletro o guscio calcareo.




Termini di passaggio tra calcare (100% di carbonato di calcio) e argilla (100% di minerali argillosi). Le marne in senso stretto si trovano nel campo tra 35% e 65% di CaCO3 (o di minerali argillosi). A composizioni comprese tra questi limiti e i termini puri corrispondono litotipi intermedi.

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