martedì 21 gennaio 2014

Maltempo in Oltrepò Pavese

Strade allagate, frazioni isolate e frane che hanno diviso in due la valle Staffora. È il bilancio, parziale, di un violento nubifragio abbattutosi domenica pomeriggio sull’Oltrepò Pavese, con fossi e torrenti già al limite dopo un fine settimana di piogge incessanti. A preoccupare di più il fronte franoso che si è aperto nella tarda mattinata di domenica a Ponte Nizza, con massi e detriti che hanno invaso la provinciale 461 che collega Voghera a Varzi. STRADE CHIUSE - Dopo un sopralluogo, i geologi della Provincia hanno sconsigliato l’intervento delle ruspe al piede della frana, per evitare il rischio di improvvisi e più gravi cedimenti. L’ex statale del Penice è quindi rimasta chiusa per tutta la notte, obbligando i residenti della media e alta valle a lunghi tragitti sulle impervie stradine laterali per raggiungere le loro abitazioni. La strada comunale di Pozzol Groppo (Al), il percorso alternativo più agevole, è stata resa impraticabile da una colata di fango e alberi sradicati che ha invaso la carreggiata. Solo lunedì, dopo nuovi sopralluoghi, i tecnici stabiliranno se e quando riaprire l’ex statale, per lo meno per consentire il transito dei mezzi di soccorso. FRANA - Ma a preoccupare è anche un altro fronte franoso, sulla strada comunale che conduce alla frazione Sant’Antonino di Torrazza Coste, con quattro famiglie rimaste isolate. Vigili del fuoco e Protezione civile mobilitati anche nel Vogherese, con gruppi giunti in zona da tutta la provincia: la tangenziale a nord della città è stata chiusa nella serata di domenica per permettere l’intervento delle idrovore. Oltre a molti sottopassi allagati e inagibili, la circolazione è risultata particolarmente critica sulla provinciale Bressana-Salice e sulla provinciale 10 tra Voghera e Montebello della Battaglia. Fiumi e torrenti, in particolare lo Staffora, restano sorvegliati speciali. Dopo gli ultimi interventi di emergenza nella notte, alle prime luci dell’alba di lunedì tecnici e volontari torneranno al lavoro. FONTE: CORRIERE.IT

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